Nicola Palumbo
(1976) È Psicologo dell’Area Neuropsicologica, disciplina evidence-based che studia il rapporto tra cervello e funzioni cognitive.
Vive e lavora a Bolzano. Dirige il Centro per la Memoria (www.centroperlamemoriabz.it), Servizio Ambulatoriale di Psicologia e Neuropsicologia, dove un team di specialisti (neurologo, psicologi, psicoterapeuti, nutrizionista, fisioterapisti, logoterapista, psicomotricista, Centro Ricerche e Studi per l’Udito) si occupano di ricerca scientifica, diagnosi e riabilitazione neuropsicologica. Nel suo lavoro clinico, nell’ambito della riabilitazione neuropsicologica dei disturbi del neurosviluppo, utilizza i principi montessoriani. La memoria di cui Palumbo si occupa come clinico nel suo Centro ha tuttavia un'altra accezione, nel suo libro: Maria Montessori e Anna Freud: una storia femminile della psicologia del bambino, partendo dal rapporto tra Maria Montessori e Anna Freud, compie un'operazione meritoria: sottrarre all'oblio le vicende che hanno avuto come protagoniste delle figure eccezionali che hanno segnato la storia del rapporto tra pedagogia e psicologia nel secolo scorso. Com'è noto, Anna Freud aveva una formazione pedagogica che mise in pratica anche nella creazione di due esperienze innovative: la scuola di Hietzing, per bambini dai 7 ai 14 anni, e la Jackson Nursery, per bambini fino ai 2 anni. Partendo dalle vicende che hanno visto l'intreccio della loro "ricerca-azione", vengono ricordati molti personaggi che si sono mossi, nella Vienna degli anni Venti e Trenta, all'interno di uno scenario entusiasmante dal punto di vista della sperimentazione psicosociale, prima che l'Anschluss la interrompesse bruscamente, costringendo all'esilio molti studiosi di origine ebraica. Accanto alle due protagoniste, si stagliano infatti altre figure significative che hanno operato nella capitale austriaca in quegli anni. Chi ha dimestichezza con la psicologia psicoanalitica troverà citati nel libro molti pionieri, tutti impegnati nella costruzione di una mappa dello sviluppo infantile e più in generale del funzionamento della mente, a partire dalla pratica e dall'osservazione clinica: Bibring, Bornstein, Erikson, Hartmann, Hoffer, Kris, Sterba.. Palumbo dedica una particolare attenzione all'opera di Lili Peller Roubiczek, direttrice della Casa dei bambini, edificata a Vienna su iniziativa della giunta socialista in stile Bauhaus, arredata e organizzata, negli anni Trenta, seguendo le indicazioni della Montessori. Fu Lili a portare in Austria i principi della pedagogista italiana, dopo averne appreso il metodo a Londra nel 1921. Analizzata da Bernfeld e da Nunberg, ella divenne nel 1931 membro associato della Società Psicoanalitica Viennese e fu particolarmente interessata al rapporto tra lingua e gioco nello sviluppo infantile. La Casa dei bambini ospitò anche la Jackson Nursery di Anna Freud poiché, altrimenti, nel 1937 la nuova amministrazione filonazista non ne avrebbe permesso l'esistenza. La Montessori periodicamente visitava l'istituzione, Anna Freud vi conduceva dei seminari bisettimanalmente. Quando nel 1938 quest'ultima fu costretta a lasciare Vienna per Londra, i tavoli, le sedie e gli altri piccoli arredi della Nursery trovarono una nuova casa in Maresfield Gardens. Appare dal libro come Anna Freud fosse più interessata alla pedagogia montessoriana di quanto la pedagogista lo fosse alla psicoanalisi, poiché non condivideva l'assunto dell'esistenza della sessualità infantile e del suo ruolo sullo sviluppo della psiche. Dalla lettura di questo libro, che documenta accuratamente un'esperienza culturale, sociale e politica fondamentale per la storia dell'infanzia del XX secolo, si evince come le innovazioni nascano dallo scambio tra discipline e dalle sperimentazioni coraggiose. È auspicabile che si torni a promuovere il dialogo tra i sapori che hanno per oggetto il bambino e il suo sviluppo, evitando di scambiare per innovazione il tecnicismo degli specialismi e delle linee-guida.
Maria Montessori e Anna Freud: una storia femminile della psicologia del bambinoAcquista ora! |